Di fronte ad alcune notizie ci si chiede, ma come potremo mai sviluppare le imprese in Sicilia? Infatti succede che l'Enel decide che è giunto il momento di fare dei lavori sull'unica linea, che alimenta un territorio vastissimo e che riguarda soprattutto l'area del piazzale antistante la stazione della funivia (Etna sud).

Ebbene il gestore di energia elettrica nazionale, che ha il controllo delle linee di distribuzione in regime di monopolio, se ne frega se l'interruzione di energia elettrica determinerà danni a tante imprese, che di energia elettrica non ne possono fare a meno e non provvede in alcun modo a mettere in campo misure alternative, come ad esempio dei gruppi elettrogeni. Sarebbe già difficile immaginare per un osservatore europeo come un area così vasta ed importante dal punto di vista turistico sia alimentato da un unica linea di distribuzione, che, nel caso d'interruzione, non permette di distribuire energia elettrica in quelle zone. A questa evidente cronica carenza infrastrutturale, che ci fa essere ancora più Sud, si aggiunge un livello d'attenzione delle istituzioni (tra queste anche l'Enel) assolutamente vicino allo zero.

Lo Slogan "Enel l'energia che ti ascolta" dovrebbero essere più realisticamente cambiato in "Enel l'energia che non ti sente". Di quale futuro vogliamo e possiamo parlare?