La Guerra dei Poveri per l'assistenza igienico-personale nelle scuole. La Provincia intervenga.

La Guerra dei Poveri per l'assistenza igienico-personale nelle scuole. La Provincia intervenga.

14/11/2014 - (Notizie)

Com'era facile prevedere, le scelte impopolari, seppur forzate, dell'ente Provincia, hanno causato un caos nell'erogazione del servizio di assistenza agli alunni disabili delle scuole medie superiori della provincia di Catania.

La quasi totalità dei ragazzi, molti dei quali affetti da gravissime disabilità fisiche e psichiche, sono passati da un rapporto operatore/alunno di 1:1 nell'anno scolastico 2013-14 ad un rapporto di 1:4 o 1:5 nel corrente anno. Conseguentemente il 70% degli operatori socio-assistenziali è scomparso. I sopravvissuti sono costretti a farsi in quattro e vivono in uno stato perenne di angoscia per il rischio di uscire in qualunque momento fuori da questo sistema. Ovviamente nessuno nelle istituzioni pubbliche preposte si è sforzato più di tanto nel tentare di anticipare tutte quelle problematiche che oggi stanno esplodendo. Nessuno ad esempio ha pensato come gestire il diritto di scelta della famiglia e come contemperarlo con la sostenibilità del servizio. Quindi il diritto rimane solo sulla carta. Nella realtà vincono i prepotenti, ampiamente rappresentati sia tra gli operatori di alcune cooperative - sempre le solite - e tra gli stessi genitori e lo stesso personale docente scolastico tende troppo spesso ad intervenire, sulla famiglia del disabile, per "far cambiare" soggetto erogatore di servizi. Insomma una guerra di tutti contro tutti, ma soprattutto una guerra tra poveri.

Ma davvero non si poteva evitare questo caos e questo disagio gratuito che si sta dando ai ragazzi, alle loro famiglie e agli operatori? Noi pensiamo di si. In questo caso non è solo un mero problema economico, ma è una questione innanzitutto di civiltà e di rispetto verso i ragazzi disabili. Quindi è indispensabile che la Provincia intervenga, metta ordine, non pensi che tutto sommato non è un problema suo. Chi spende risorse pubbliche di deve porre il problema anche della qualità della spesa e quindi deve schierarsi apertamente a favore degli assistiti e degli operatori onesti contro quelli prepotenti e quel corpo docente che per qualche motivo (o interesse) prende parte nella guerra tra i poveri, alimentandola. 

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