Povere comunità alloggio per minori. Ogni anno il dramma si ripropone a tinte sempre più fosche.
La residenzialità dei minori - destinatari di restrizioni giudiziarie o allontanamento dai nuclei familiari – non ha pace. Al decreto di finanziamento pubblicato a luglio 2014 avrebbe dovuto seguire, come è tradizione in Sicilia, un evento straordinario e cioè il pagamento delle spettanze del 2014. Ma, a differenza del passato, quest’anno il miracolo non si è compiuto, il denaro resta “congelato”, non diventa liquido. Anzi, secondo voci incontrollate provenienti dai meandri dell’Assessorato regionale alla Famiglia, sembra che il famigerato patto di stabilità impedirebbe di effettuare pagamenti – udite, udite – fino alla fine del 2014.
Se fosse vero immaginiamo che poco nulla resterebbe delle 52 comunità alloggio isolane, già in ginocchio per il lungo periodo di astinenza e penitenza. Ma perché tanta gratuita sofferenza? Cosa c’entrerebbe il patto di stabilità con l’erogazione dei servizi essenziali? Perché la Regione non fa la sua battaglia per affermare condizioni più umane?
Noi crediamo che a Palermo, nelle dorate stanze di Governo o dentro i bei saloni dell’ARS, ci sia una percezione della realtà troppo flebile. Quello che è un grido di dolore si trasforma in un battito d’ali di farfalla e mentre i nostri continuano allegramente a litigare per la poltrona in periferia le imprese e i lavoratori muoiono, contribuendo alla desertificazione dell’isola.